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lunedì 19 settembre 2022

I Leoni di Sicilia – La saga dei Florio di Stefania Auci (Editrice Nord)

 

Ignazio rimane indietro con Pajno. “Avrete i vostri picciuli secondo quanto stabilito, Pajano, crisi o non crisi. I Florio pagano sempre i loro debiti. E, se non vi basta la mia firma, avrete la mia parola.”

PAGINA 117

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabria, nel 1799, Paolo e Ignazio Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decidi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano la Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un vero nettare degno della tavola di un re; a Favigliana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo. In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque stranieri, facchini, il cui sangue puzza di sudore. Non sa, Palermo, che proprio un briciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male al loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne eccezionali: come Giuseppina, moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

RECENSIONE

Oggi voglio parlarvi del libro: “I Leoni di Sicilia – La saga dei Florio” di Stefania Auci. Una storia che non mi è piaciuta particolarmente, malgrado abbia avuto un gran successo e abbia venduto moltissime copie. Dubito che acquisterò il secondo libro.

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabria, nel 1799, Paolo e Ignazio Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decidi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono. E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano la Casa Florio, lo slancio continua.

La storia è scritta veramente bene: una ricostruzione storica impeccabile, frutto di interminabili ricerche da parte dell’autrice. Malgrado ciò ho trovato il libro noioso, asciutto e privo di emozioni. La storia dei Florio è un’era complicata da narrare e da rendere attrattiva: insomma, capisco la difficoltà della scrittrice che deve districarsi da vendite, acquisti, dazi per cercare di rendere il racconto affascinante. È davvero un’ardua impresa.

Purtroppo questa storia non mi ha proprio colpita, anzi l’ho reputata noiosa, ma non per colpa dell’autrice, ma per gli avvenimenti storici.

La mia copia è autografata e illustrata!

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